Loop...
Un loop temporale che si ripresenta, dalle non nuove sensazioni che oramai conosco, in un riepilogo di emozioni che tornano a farmi rivivere situazioni non ancora dimenticate.
Vivo in questo momento un istante che mi ricorda un divenire già trascorso, ma che mi lascia comunque un amaro in bocca insopportabile.
Parlare continuamente di cose già dette in un susseguirsi di lacrime che ormai non scendono più, divento un nuovo pezzo di marmo che questa volta non vuole spezzarsi.
Un cuore che batte infinito, sempre uguale, con quel ritmo costante che diventa una metafora di situazioni che si ripresentano di nuovo, ancora, pedanti, ma soprattutto non ancora comprese.
Dimenticare per ricominciare da capo, in un nuovo futuro che non so se sono in grado di ripensarlo.
Mi trovo invischiato in una rabbia che non vuole lasciarmi, in una stanchezza forzata da una delusione che si ripresenta sempre uguale.
Vorrei fare finta di niente, ma sento che è impossibile accettare di nuovo un presente che non condivido.
Non esiste preghiera che possa portare conforto, solo un dialogo aperto con quel "D'io" che può provare a darmi risposte a domande fatte e rifatte, ma che ancora non trovano soluzione.
Tutto si ripete all'infinito, quasi a volermi insegnare qualcosa che non riesco a carpire.
Lotto contro un'indole davvero difficile, fatta di una morale e principi che non mi lasciano respirare.
Divento di pietra per non soffrire in un mondo che non vuole capire, cercando di limitare un dolore interiore, che altrimenti mi ucciderebbe.
Una compassione lasciata in un angolo, per non tornare a situazioni già vissute ma non risolte, per trovare un punto fermo in una decisione che non può più essere cambiata.
Un loop temporale che forse vuole insegnarmi qualcosa, ma che io non riesco a capire, voglio provare ugualmente a riviverlo con un'essenza più consapevole.
Una razionalità che si scontra con una empatica emotività, creando un disordine che disorienta.
Trovo conforto in queste righe che mi consolano in una solitudine che ho cercato, per provare a pensare un mondo diverso, impossibile da realizzare.
Ci si arrabbia per amore, altrimenti vincerebbe l'indifferenza, ed il dolore diventa una sorta di ira che spinge ad urlare nel tentativo di farsi sentire da chi percepiamo lontano.
Situazioni che sembravano risolte, tornano ancora, striscianti, subdole, portando ad avere una reazione incontrollata.
Una stanchezza che non riesce a gestire un presente che ancora vuole ripetersi, in una estenuante irrazionalità che vorrebbe avere la meglio.
Ancora e ancora, di nuovo ed un'altra volta, come se il tempo si fosse fermato, bloccato tra quei momenti che invece sono trascorsi e tra quegli errori che ancora oggi vogliono ripetersi.
Non conosco il futuro, non trovo risposte, non so come comportarmi, solo una morale che vuole istruirmi, districandosi tra un falso egocentrismo ed uno sbagliato egoismo.
Non trovo una soluzione se non attraverso la mia Coscienza, come in una specie di personale religiosità, che prova a darmi soluzioni che però non sempre riesco a decifrare.
Continuo nonostante tutto a camminare su quella strada che percorro da una vita, cercando di accettare quegli ostacoli che si presentano, a superarli, capirli, ma anche a distruggerli.
Mi accorgo che non è possibile lasciare andare, accettare comunque, per farsi scivolare via qualcosa che invece si aggrappa feroce.
Lottare una vita per provare a cambiare qualcosa che forse non vuole farlo, una battaglia che non ha fine, ma che ci vede perseveranti in qualcosa a cui davvero crediamo.
[Christian B.]
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