Caro Dio... Giorno 24 - L'armatura.
Assuefatto ad un gioco a cui non ho deciso di partecipare, mi trovo inconsapevolmente ad essere obbligato ad una perseverante resistenza, atta alla sopravvivenza di una già anima stanca.
Quella vitale energia che vuole riequilibrarsi attraverso un ripetersi di ciclici eventi, mi trasmette la Volontà di una vita che vuole guarire, cercando di assorbire in una umana personalità ciò che di divino mi circonda.
Il ripetersi di situazioni in un perpetuante susseguirsi di episodi che mi coinvolgono, è il chiaro Tuo tentativo di spiegarmi una ciclicità di rinascite ad un mondo che invece vorrebbe mortificarmi per sempre.
Un ripetersi costante che mi indica un karma che non può essere cancellato senza prima essere capito e trasceso, attraverso una consapevolezza rigenerante e guaritrice, in un percorso di salvezza eterna che solo Tu, mio Dio, puoi farmi comprendere.
Un principio di "causa effetto" che mi insegna quel sublime messaggio che solo attraverso l'esperienza compresa, imparata e assorbita, posso imparare a portare come sigillo in un cuore che vuole continuare ad amarTi perseverando a cercaTi.
Un'attenta osservazione di un concatenarsi di situazioni ed eventi, che mi vorrebbero sovrastare e di fatti circostanti che non rientrano in una giustizia oggettiva, sono costretto a rivestire quell'antica e mai dimenticata armatura, che mi permette di resistere a colpi che vorrebbero uccidere la pace di un'anima che continua, nonostante tutto, a cercarTi.
Quell'armatura, che in un passato non troppo lontano, si impossessò di me, fino a penetrare all'interno del mio più profondo io.
Fino a rivestire un cuore che, ahimè, divenne duro come la pietra e freddo come il metallo.
Tu che continui a guidarmi, ed io che in qualche maniera tento ancora di ascoltarTi, cercando di non farmi sovrastare da quel rumore infernale che il mondo produce, mi ricavo in una parte del mio cuore, un angolo che deve sempre e comunque rimanerTi fedele.
Quell'armatura che mi sta ora, di nuovo inglobando, questa volta però non penetrerà là dove io ho deciso di conservarTi per sempre!
Nell'ascoltare la mia coscienza, mi trovo a lottare contro l'orgogliosa volontà di far prevaricare un desiderio egocentrico di rivendicazione del giusto, in un modo però che porterebbe a reazioni incontrollate, trascinate da un impeto del momento, insano ma soprattutto autodistruttivo.
E proprio in quell'angolo del mio stanco e affaticato cuore, che ho deciso di riservarTi, trovo quel conforto e quella serenità, che mi riporta in un contesto più sereno, più maturo, ma soprattutto lontano da quell'edonistica sensazione di adrenalina che lo scontro mi produrrebbe.
Quell'egoica emozione autogenerante, ma soprattutto coltivata per il gusto di sentire un certo sapore nel palato, che riporta al ricordo di una eterna ed estrema rabbia che non voleva placarsi mai, mi ricorda esiti che non voglio più assolutamente rivivere.
Occhi che in un vitreo sguardo, allontanavano persone a me care, per poi continuare in fredde e arroganti occhiate alla ricerca di una nuova sfida per uno scontro con chichessia, in un'adrenalinica forte emozione, che come una droga, mi scorreva in un sangue che si stava ammalando di un odio, che non voleva lasciarmi più.
Un parlare che correva più veloce di un pensiero, che non riusciva a placare quella comunicazione, che trasformava ogni vocabolo in una "dichiarazione di guerra" utile a quella indotta provocazione, manipolatrice di situazioni, che avrebbero portato proprio dove volevo arrivare, lo scontro.
Raggiunto quel livello da cui è difficile arretrare, non conta più la motivazione per una giusta battaglia, il metodo diventa distruttivo vanificando una morale che svanisce dissolta da una violenza fine a se stessa.
Quell'armatura che vuole tornare con tutta la sua prepotenza in una dirompente e ancora più spietata virulenza, ora è però tenuta sottocontrollo da una spiritualità di un'anima che non vuole morire per una seconda volta, e che trova quella forza e quel coraggio di affrontare una certa realtà, in una preghiera costante e un dialogo che continuamente cerca e intrattiene con Te.
La salvezza di un'esistenza, di un soffio vitale, di un battito del cuore, di un respiro calmante, di uno sguardo che cerca la pace, di mani che non vogliono più fare male, di una mente non più fredda e cinica, di un pensiero che vuole rigenerarsi, trovano la giusta consapevolezza e il riequilibrante compimento in una volontà che si autorealizza solo ed esclusivamente davanti alla Tua onnisciente presenza.
Ricordi passati, emozioni mai dimenticate, sensazioni che tornano prepotenti fatte di brividi alla schiena, mani che diventano calde, di sangue alla testa, occhi che si concentrano su precisi obiettivi e che cancellano tutto il contesto, un orgoglio che vuole prevaricare su quell'amore che mi Hai donato, sono evidenti sintomi, che già conosco.
Esperienze che riemergono per dimostrarmi, che in realtà certe sensazioni non mi hanno mai abbandonato, e che soprattutto sono già lì, pronte a riprendere quel sopravvento che vuole sovrastare una giusta e ritrovata spiritualità, che non voglio assolutamente abbandonare.
Decido quindi di trasformare quella forzata convivenza con quella maledetta corazza, in una vestita rigenerata armatura, che in una sorta di metamorfosi mistica, mi accompagna verso quella battaglia che invece diventa una lotta moralmente adeguata ad un fiero guerriero che ha deciso di esserTi fedele anima e corpo.
Quell'armatura, che avevo voluto nascondere per molto tempo, è tornata a mostrarsi in tutta la sua scintillante brillantezza, e la sua resistente corazza mi palesa un'evidenza che avevo voluto celare, silenziandola in un falso buonismo che non mi appartiene, evidenziando un'indole che non può essere cancellata o peggio ancora, mortificata.
Ciò che nascondiamo infatti, prima o poi tornerà a ripresentarsi, in una maniera ancora più forte e prepotente.
Quell'armatura che ora ho imparato ad accettare come parte integrante del mio piccolo e umile "io" diventa ora però simbolo di una sacra un'appartenenza, ad un esercito che vuole esserTi sempre fedele, in una battaglia non più fine a se stessa, ma per una buona e giusta ricerca di una Verità che non può più essere nascosta o tradita.
La lotta euforica e adrenalinica alla vuota ricerca di una futile soddisfazione, si sostituisce con una buona battaglia, fatta di tutta una serie di atti che trascendono l'ego, per giungere all'inevitabile vittoria attraverso l'esempio, il dialogo, l'amore ed infine se serve, e come ultima istanza, anche il giusto e santo combattimento.
Comprendo finalmente la mia personale indole, in un percorso di guarigione, che mi vede apprendere una divina lezione, fatta di scelte che possono si, farmi vacillare davanti a quei bivi che la strada che sto percorrendo mi presenta di volta in volta, ma che in una autorigenerante consapevolezza che concretizza decisioni che percepisco, so di doverle pensare sempre alla Tua presenza.
Capendo che in gioco non c'è solo quel futile effimero momento di gloria fine a se stesso, bensì la salvezza di un'anima infinita ed eterna che può trovare l'eterea pace in quel tutt'Uno che mi comprende in un disegno, che è molto più grande di quello che i miei mortali occhi possono arrivare a vedere.
Ascoltando una coscienza che finalmente, dopo tanti anni di una forzata preghiera e di una santa battaglia per combattere un mondo che mi vuole freddo, cinico, violento e iroso, trovo quella vitale conoscenza che trasmuta diaboliche emozioni, in sensazioni divine, che ricomprendono tutta una fragile esistenza fatta di un forte Amore, che mi trasforma in un Tuo suddito fedele.
Una volontà autoimposta che ha potuto concretizzarsi attraverso quella divina grazia che mi hai donato, trasformando un santo sforzo di seguirTi, in una pacifica e normalizzata attitudine insita nel mio più profondo "io" e che grazie al Tuo aiuto, ho potuto far riaffiorare in un'anima che inconsapevolmente vuole comunque cercarTi.
PensarTi, prostrarmi ai Tuoi piedi, inginocchiarmi pregandoTi, invocarTi nel bisogno, glorificaTi nella gioia e nel dolore, mi riconduce in quell'ambito sacro che mi da quell'unico santo significato ad una Vita che abbia un vero senso, illuminando una mente mortale, scaldando un cuore appesantito, infiammando un pensiero che vuole e pretende rimanerTi per sempre vicino.
Rinnovando così quel ciclico e perpetuo ripetersi, in unici eventi dai risvolti rigeneranti, volti ad un'esistenza che diventa degna ai Tuoi occhi, realizzando l'essenza di un'anima che vuole guidarmi là dove Tu solo puoi condurmi.
Sempre tuo
Christian
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