Una piccola fogliolina.
Racchiusa ancora nel suo piccolo ma confortevole bocciolo, una piccola fogliolina, cominciò ad intravedere una intensa e magica luce.
Percepiva un calore particolare, un tepore che sembrava cullarla, creando un torpore immobilizzante, ma anche una sorta di energia sconosciuta che la spinse ad aprirsi.
In questa lotta tra lo stare immobili e l'inconsapevole desiderio di scoprire e di scoprirsi, si stava svelando al mondo, la più grande magia di tutti i tempi.
Ancora ripiegata su se stessa, questa piccola fogliolina, cominciava, a sua insaputa, una nuova avvincente avventura.
Dispiegandosi su se stessa, giorno dopo giorno, sospinta da una leggera brezza, rafforzata da una rinvigorente brina mattutina, e rassicurata dal calore del sole, che ancora non conosceva, questa graziosa e coraggiosa creatura stava inconsapevolmente aprendosi alla vita, una vita nuova, del tutto diversa da quello che fino a quel momento aveva conosciuto.
Con il passare dei giorni, quel piccolo bocciolo, stava diventando sempre più stretto, sempre più angusto, e l'innata sensazione che al di fuori ci fosse qualcosa di più bello, di nuovo e di incredibilmente affascinante, stava ormai spingendo la piccola fogliolina a superare quell'ancestrale desiderio di rimanerne protetti all'interno.
Quella sensazione di torpore stava ormai svanendo, lasciando il posto a quel naturale desiderio di vivere.
La curiosità di questa piccola fogliolina cresceva sempre di più, le domande che le ridondavano intorno erano continue e senza sosta.
"Ma cosa sarà quella luce?", si domandava, e ancora, "ma che cosa sono quei dolci e soavi fischiettii che sento tutt'intorno a me?", "che cos'è che mi spinge a destra e a sinistra?".
Le domande aumentavano ad un ritmo impressionante e il desiderio di avere risposte stava ormai sconvolgendo la sua semplice ed umile esistenza.
In un giorno come tanti, ma che per lei avrebbe rappresentato l'inizio, la piccola fogliolina trovò finalmente e magicamente quella forza innata che l'avrebbe spinta al gesto più estremo. Abbandonare il conosciuto per lanciarsi con tutta sé stessa verso quel qualcosa che ancora non conosceva, verso quel mistero che ora non la spaventava più.
Con estrema forza e cercando di dispiegarsi con un'energia impensata, riuscì finalmemte a rompere quel bocciolo che l'aveva tenuta al sicuro, fino a quel momento.
Ancora parzialmente piegata come un foglietto sgualcito in una tasca, piano piano, ma con decisione, la piccola fogliolina si rivelò al mondo, ma la cosa ancora più straordinaria era che il mondo le si palesava a sua volta, nel suo più immenso splendore.
Una sensazione unica, una luce abbagliante, non più filtrata da quel bocciolo che la proteggeva e che oramai non c'era più; ora era lei la protagonista, era direttamente a contatto con il tutto.
Senza filtri, senza protezioni, ma anche senza paura e senza timore. La gioia di vivere si era incredibilmente dispiegata con lei, accompagnandola in una realtà del tutto nuova, ma estremamente affascinante e avvincente.
Ancora frastornata da quella nuova esperienza, rimase incantata da ciò che vedeva, da quello che sentiva, da tutto ciò che la circondava. Le risposte alle sue domande ancora non arrivavano, ma erano a portata di mano e la magia che la circondava, la portò ad essere tranquilla e sicura che ciò che prima era un mistero, presto sarebbe diventato tangibilmente chiaro.
Come in un mondo fatato, e forse lo era, la piccola fogliolina face le sue prime conoscenze.
Il primo a presentarsi fu proprio colui che la cullava quando ancora era racchiusa nel suo tenero bocciolo.
"Buongiorno!"
Una voce forte, sicura di sé, perentoria, le diede il benvenuto, scutendola un pochino, come per attirarne l'attenzione.
"Chi sei? Dove sei?"
Rispose Fogliolina.
Non capiva da dove provenisse la voce.
"Sono qui... e sono là..., sono tutto intorno a te!" le rispose la misteriosa voce.
"Mi chiamo Vento e...", e le diede il benvenuto in questa nuova vita.
La fogliolina ancora perplessa cominciò a capire, come se un indomabile istinto soprannaturale le stesse chiarendo le idee, come se la propria innata indole potesse farle comprendere ciò che ancora non conosceva bene.
Rassicurata da quella naturale sensazione, ricambiò timidamente il saluto...
Non passò nemmeno un istante, che venne dolcemente investita da un'armoniosa melodia, fatta da piccoli e brevi fischiettii e da lunghi e soavi cinguettii.
Li ricordava bene, l'avevano accompagnata in tutto il suo dorato e protetto periodo dentro al suo bocciolo, solo che ora erano più forti e incredibilmente più belli.
E come per incanto, la magia si compì di nuovo, una consapevolezza inaspettata la spinse subito a capire cosa stava realmente accadendo.
Quel meraviglioso suono, quella incantevole musica proveniva proprio da loro, splendide creature alate che potevano librarsi nell'aria, compiendo acrobazie incredibili accompagnate da quel suono divino.
Quasi come veri angeli, si libravano nell'aria danzando, cantando e componendo uno spettacolo irripetibile.
Un balletto magico, quasi ermetico, che trascendeva una sublime sensazione protettiva inaspettata.
Gli uccellini, quasi in coro la salutarono, regalandole ancora una volta, un'altra melodiosa armonia di benvenuto.
Passarono alcuni giorni, e tra lo stupore da cui era investita continuamente per la scoperta di un qualcosa di nuovo e la sensazione che ciò che stava accadendo fosse intriso da un'incredibile magia, improvvisamente, Fogliolina cominciò a sentire, tantissime altre voci, tutte intorno a lei e che sembravano proprio simili alla sua; la stessa flebile e vibrante voce, un timbro timido e tenue, dolce e incantevole, che quasi in coro, salutavano il mondo...
Prima solo un paio, distanti, ma non troppo, poi divennero decine, centinaia, tutte vicino a lei.
Non potè non accorgersi di essere ormai, quasi improvvisamente e completamente accerchiata, da tantissime, quasi infinite, altre foglioline...
I boccioli che la circondavano fino a qualche istante prima, si erano ormai dischiusi, tutti insieme quasi nello stesso istante e Vento, per salutarle tutte, le scosse così forte, che riuscì a far muovere addirittura l'albero intero su cui tutte vivevano.
E quelle splendide creature alate, che prima volavano frenetiche sospinte dal vento, ora si posavano sui rami per ripararsi dal sole e per trovare un po' di riposo, all'ombra proprio di quelle stesse e numerosissime nuove "Fogliolina".
Fogliolina cominciava a maturare una nuova sensazione, ormai credeva, anzi ne era quasi sicura, che lei non fosse più l'unica, ma che facesse parte di un qualcosa di più grande di lei...
Solo ora, quando ormai tutte le quasi infinite altre "Fogliolina" si erano finalmente presentate alla vita, si manifestò improvvisamente una impensabile novità, inattesa ma accolta da un corale e non spaventato stupore, una voce sconosciuta, che si decise a parlare...
"Ciao a tutte, mie care, e benvenute! Mi chiamo Albero, e..." e diede il benvenuto a tutte quante le sue nuove creature, rianimandosi improvvisamente, come se fosse stato in un forzato letargo, per trasmettere quella residuale energia vitale a tutte quelle sue dolci e amate foglioline.
E con voce baritonale, cupa ma chiara le salutava con estremo amore, facendole sentire parte di un tutto che si concretizzava sempre di più, istante per istante.
E così Fogliolina diede un senso compiuto alla sua penultima domanda che la interrogava da sempre.
Riuscendo così a capire il quadro generale di ciò che le era accaduto fino a quell'istante, percependo che la sua forza, il suo coraggio alla vita e la sua esistenza stessa, le era stato donato proprio da Albero. Lei, tutte le altre foglioline ed Albero erano una cosa sola.
Solamente quel grande disco giallo e luminoso non si era ancora presentato.
Forse era troppo lontano?
Era l'ultima e l'unica domanda rimasta, a cui non riusciva a trovare risposta.
Ma interiormente sapeva che la risposta non era poi così importante.
Quello che sapeva era abbastanza. Non servivano altri chiarimenti.
La sua luce donava loro la vita, i suoi raggi donavano calore e conforto, e come in alchemica magia la sua sola presenza permetteva loro di respirare.
Lui, il Sole, quello era il suo nome, era per loro la vita stessa.
E questo era tutto ciò che gli serviva sapere.
"Ma cosa sarà quella luce?", si domandava, e ancora, "ma che cosa sono quei dolci e soavi fischiettii che sento tutt'intorno a me?", "che cos'è che mi spinge a destra e a sinistra?".
Le domande aumentavano ad un ritmo impressionante e il desiderio di avere risposte stava ormai sconvolgendo la sua semplice ed umile esistenza.
In un giorno come tanti, ma che per lei avrebbe rappresentato l'inizio, la piccola fogliolina trovò finalmente e magicamente quella forza innata che l'avrebbe spinta al gesto più estremo. Abbandonare il conosciuto per lanciarsi con tutta sé stessa verso quel qualcosa che ancora non conosceva, verso quel mistero che ora non la spaventava più.
Con estrema forza e cercando di dispiegarsi con un'energia impensata, riuscì finalmemte a rompere quel bocciolo che l'aveva tenuta al sicuro, fino a quel momento.
Ancora parzialmente piegata come un foglietto sgualcito in una tasca, piano piano, ma con decisione, la piccola fogliolina si rivelò al mondo, ma la cosa ancora più straordinaria era che il mondo le si palesava a sua volta, nel suo più immenso splendore.
Una sensazione unica, una luce abbagliante, non più filtrata da quel bocciolo che la proteggeva e che oramai non c'era più; ora era lei la protagonista, era direttamente a contatto con il tutto.
Senza filtri, senza protezioni, ma anche senza paura e senza timore. La gioia di vivere si era incredibilmente dispiegata con lei, accompagnandola in una realtà del tutto nuova, ma estremamente affascinante e avvincente.
Ancora frastornata da quella nuova esperienza, rimase incantata da ciò che vedeva, da quello che sentiva, da tutto ciò che la circondava. Le risposte alle sue domande ancora non arrivavano, ma erano a portata di mano e la magia che la circondava, la portò ad essere tranquilla e sicura che ciò che prima era un mistero, presto sarebbe diventato tangibilmente chiaro.
Come in un mondo fatato, e forse lo era, la piccola fogliolina face le sue prime conoscenze.
Il primo a presentarsi fu proprio colui che la cullava quando ancora era racchiusa nel suo tenero bocciolo.
"Buongiorno!"
Una voce forte, sicura di sé, perentoria, le diede il benvenuto, scutendola un pochino, come per attirarne l'attenzione.
"Chi sei? Dove sei?"
Rispose Fogliolina.
Non capiva da dove provenisse la voce.
"Sono qui... e sono là..., sono tutto intorno a te!" le rispose la misteriosa voce.
"Mi chiamo Vento e...", e le diede il benvenuto in questa nuova vita.
La fogliolina ancora perplessa cominciò a capire, come se un indomabile istinto soprannaturale le stesse chiarendo le idee, come se la propria innata indole potesse farle comprendere ciò che ancora non conosceva bene.
Rassicurata da quella naturale sensazione, ricambiò timidamente il saluto...
Non passò nemmeno un istante, che venne dolcemente investita da un'armoniosa melodia, fatta da piccoli e brevi fischiettii e da lunghi e soavi cinguettii.
Li ricordava bene, l'avevano accompagnata in tutto il suo dorato e protetto periodo dentro al suo bocciolo, solo che ora erano più forti e incredibilmente più belli.
E come per incanto, la magia si compì di nuovo, una consapevolezza inaspettata la spinse subito a capire cosa stava realmente accadendo.
Quel meraviglioso suono, quella incantevole musica proveniva proprio da loro, splendide creature alate che potevano librarsi nell'aria, compiendo acrobazie incredibili accompagnate da quel suono divino.
Quasi come veri angeli, si libravano nell'aria danzando, cantando e componendo uno spettacolo irripetibile.
Un balletto magico, quasi ermetico, che trascendeva una sublime sensazione protettiva inaspettata.
Gli uccellini, quasi in coro la salutarono, regalandole ancora una volta, un'altra melodiosa armonia di benvenuto.
Passarono alcuni giorni, e tra lo stupore da cui era investita continuamente per la scoperta di un qualcosa di nuovo e la sensazione che ciò che stava accadendo fosse intriso da un'incredibile magia, improvvisamente, Fogliolina cominciò a sentire, tantissime altre voci, tutte intorno a lei e che sembravano proprio simili alla sua; la stessa flebile e vibrante voce, un timbro timido e tenue, dolce e incantevole, che quasi in coro, salutavano il mondo...
Prima solo un paio, distanti, ma non troppo, poi divennero decine, centinaia, tutte vicino a lei.
Non potè non accorgersi di essere ormai, quasi improvvisamente e completamente accerchiata, da tantissime, quasi infinite, altre foglioline...
I boccioli che la circondavano fino a qualche istante prima, si erano ormai dischiusi, tutti insieme quasi nello stesso istante e Vento, per salutarle tutte, le scosse così forte, che riuscì a far muovere addirittura l'albero intero su cui tutte vivevano.
E quelle splendide creature alate, che prima volavano frenetiche sospinte dal vento, ora si posavano sui rami per ripararsi dal sole e per trovare un po' di riposo, all'ombra proprio di quelle stesse e numerosissime nuove "Fogliolina".
Fogliolina cominciava a maturare una nuova sensazione, ormai credeva, anzi ne era quasi sicura, che lei non fosse più l'unica, ma che facesse parte di un qualcosa di più grande di lei...
Solo ora, quando ormai tutte le quasi infinite altre "Fogliolina" si erano finalmente presentate alla vita, si manifestò improvvisamente una impensabile novità, inattesa ma accolta da un corale e non spaventato stupore, una voce sconosciuta, che si decise a parlare...
"Ciao a tutte, mie care, e benvenute! Mi chiamo Albero, e..." e diede il benvenuto a tutte quante le sue nuove creature, rianimandosi improvvisamente, come se fosse stato in un forzato letargo, per trasmettere quella residuale energia vitale a tutte quelle sue dolci e amate foglioline.
E con voce baritonale, cupa ma chiara le salutava con estremo amore, facendole sentire parte di un tutto che si concretizzava sempre di più, istante per istante.
E così Fogliolina diede un senso compiuto alla sua penultima domanda che la interrogava da sempre.
Riuscendo così a capire il quadro generale di ciò che le era accaduto fino a quell'istante, percependo che la sua forza, il suo coraggio alla vita e la sua esistenza stessa, le era stato donato proprio da Albero. Lei, tutte le altre foglioline ed Albero erano una cosa sola.
Solamente quel grande disco giallo e luminoso non si era ancora presentato.
Forse era troppo lontano?
Era l'ultima e l'unica domanda rimasta, a cui non riusciva a trovare risposta.
Ma interiormente sapeva che la risposta non era poi così importante.
Quello che sapeva era abbastanza. Non servivano altri chiarimenti.
La sua luce donava loro la vita, i suoi raggi donavano calore e conforto, e come in alchemica magia la sua sola presenza permetteva loro di respirare.
Lui, il Sole, quello era il suo nome, era per loro la vita stessa.
E questo era tutto ciò che gli serviva sapere.
[Christian B.]
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