Caro Dio... Giorno 21 - Dialogando con Te.
Caro Dio,
la frenesia vuole prendere il sopravvento, in una mondanità fatta di orologi e calendari, per omologarmi attraverso automatismi, che tentano di logorarmi nel mio indispensabile momento di dialogo che ho creato con Te.
Voglio eliminare quegli scheletri che mi accompagnano in una routine che mi toglie il fiato, per rimanere nel centro che ho cercato e che grazie a Te ho trovato.
Istanti di una nevrosi che si autogenerano nel susseguirsi di una monotonia che pervade ogni dove, fatta di mansioni e obblighi che sempre più spesso considero un'opera maledetta.
Una razionalità imposta, che sempre più spesso assomiglia ad un credo di una religione che non condivido.
Mi trovo a combattere una mente che vuole il sopravvento, lotto attraverso un pensiero che si fa libero da schemi che non mi interessano.
Parlare con Te, attraverso di me e i miei pensieri, mi porta là dove le anime volano, per riuscire a starTi vicino in un dialogo che mi fortifica il cuore.
I pensieri si sovrappongono, sono molteplici, veloci, sfuggenti. Mi devo sforzare per afferrarli, per poterli scrivere, per riuscire a comunicarteLi.
La volontà gioca contro un'inerzia che tenta di sovrastarmi, ma rivolgendo il mio "piccolo io" verso di Te, riesco a rimanerti accanto.
Illuminato da una raggio di sole, osservo la Tua potenza, e in una empatica reazione mi volgo a guardare quell'infinito che mi toglie il fiato.
Un dovere che accetto, mi debilita in un susseguirsi di necessità che mi pilotano come un automa, e scontrandomi con questa realtà vorrei fuggire.
Scelte che non rinnego, ma che abbraccio con tutto il mio cuore, mi trasformano in un improbabile soldato che esegue gli ordini che mi autoimpartisco, per un beneficio che spero porti i suoi frutti.
Mura domestiche che mi scaldano l'anima, in un rifugio che mi conforta e che mi fa sentire amato, mi trasportano proprio là dove posso guardarTi.
Una voce, un sorriso, gli occhi della Donna che amo, mi riempono quel mio affaticato cuore, che combatte ogni giorno, contro un mondo che fatico a capire.
La luce che vedo riflessa in uno sguardo che mi comunica amore, mi dona quella forza che mi permette di andare avanti, per affrontare ciò che non riesco più a concepire come reale.
I suoi occhi mi portano in cielo, e quando li incrocio mi sento baciato da Te.
Il frutto del nostro amore, in un mondo malato, mi consola e fortifica, in una speranza che non voglio lasciare ad un diabolico susseguirsi di eventi.
Una forza che hai voluto donarmi, per poter proteggere e rimanere accanto a quel concretizzarsi di pensieri voluti, che hanno prodotto la mia amata realtà.
Non fuggo più, rimango, lotto e combatto. Una buona battaglia, che so di poter vincere, so di essere da Te protetto in un intento che diventa la mia volontà, ma anche la Tua, in un connubio che mi eleva proprio dove voglio volare.
Ali che si dispiegano, che percepiscono quel vento, quel soffio che Tu continui a trasmettermi, si distendono, aprendosi al massimo, per catturare ogni possibile sfuggente brezza che mi accarezza.
La Tua presenza mi sovrasta in un piacevole idillio che mi fa sentire nel giusto, in un susseguirsi di emozioni che mi arricchiscono, illuminando quel buio che a volte si ripresenta.
Dare un senso a tutto quello che mi circonda, un impossibile atto che mi disorienta, ma che trova la giusta interpretazione in una volontà che si accompagna al Tuo preciso volere.
Accetto un susseguirsi di fragili momenti, che mi fortificano in una fede che credevo immobilizzata, in un obbligo rituale che non riusciva più a rispecchiare il mio irrefrenabile desiderio di parlare con Te.
E così mi ritrovo, finalmente a parlarTi, in un monologo che diventa un divino dialogo, fatto di sensazioni che non posso e non potrò più scordare.
Sempre tuo
Christian
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