Giorni...
Giorni che volano,
che non tornano più,
vuoti o troppo pieni,
pigri ma anche frenetici,
ansiosi e a volte poetici,
altresì tristi e pure felici.
In un ripetersi di albe e tramonti,
di luce e di buio,
un susseguirsi di stelle lucenti e di nuvole bianche.
Invasi da quella nebbia che impedisce di guardare altrove,
illuminati da quel sole che ci riscalda,
coperti da una cappa opprimente,
liberati da un azzurro infinito.
Giorni malinconicamente intrisi da un cielo coperto da nuvole nere,
che impediscono lo scorrere di un libero sguardo,
incupendo un pensiero che fatica a sollevarsi.
Gioiose giornate sovrastate da un cielo limpido e colorato,
protette da quella luce naturalmente felice,
tonalità che si rivelano in uno scorrere lento di un tempo dolcemente assaporato,
ombre che non spaventano più,
una chiarezza inebriante.
A volte terribilmente uguali,
uno dopo l'altro,
in una routine spersonalizzante e glaciale,
ordinariamente inquietanti,
per alternarsi in improvvisi momenti,
dai piacevoli risvolti inaspettati,
disegnando istanti che diventano infiniti ricordi,
giocando con un tempo ormai senza regole e limiti.
Scanditi da ritmi imposti, inesorabili,
gestiti per essere vissuti da obblighi,
comandati da suoni e rumori che ne delimitano i confini,
assestati in un'abitudine che si ripete.
Liberi da uno schema preciso,
riflessivi in una calmante malinconia, quasi gioiosa,
divertenti in un giocoso svolgersi degli eventi,
eccentrici nella casualità che non ci si aspetta.
Impegni che scandiscono le ore,
obbligano i giorni a tingersi di colori infiniti,
un grigio che sovrasta una pigrizia non voluta,
un colore neutro ed impersonale che accompagna una burocratizzata incombenza,
blu scuro per un obbligo che porterà buoni frutti,
il nero che accompagna drammatiche ricorrenze,
il colore giallo che illumina momenti fantastici,
un azzurro intenso ci immerge in una felicità inaspettata,
il riposante verde ci ricongiunge con un mondo che vuole respirare.
Altri mille colori per tingere e dipingere quelle giornate che diventano il nostro vivere quotidiano,
dai risvolti spontanei che assumono sfumature sempre più disparate.
Si ripetono all'infinito,
come gocce che riempono un oceano,
inondando quell'illimitato che non può essere colmato,
giorni che arrivano e sfuggono,
altri che arrivano e non vogliono andarsene,
in un ripetersi ciclico che disegna un loop temporale dai risvolti sempre diversi,
ma anche diabolicamente arroganti, sfacciati, invadenti.
Interagiscono con una individualità diversa,
fatta di percezioni soggettive,
da assaporare con un'esperienza che si vuole formare,
una coscienza che vuole conoscere, capire,
ma soprattutto crescere nel suo quotidiano imparare.
Scorrono come l'acqua di un fiume,
iniziano come un piccolo ruscello,
corrono come una piena improvvisa,
cadono in una cascata che ne interrompe il rassicurante flusso,
si scontrano contro pietre che ne deviano la naturale armonia,
inghiottono ostacoli che sembravano insormontabili,
per giungere verso la fine,
in una calma e pacifica risacca,
pronti a riversarsi in quel mare che tutto comprende.
Giorni assonnati, stanchi e affaticati,
in un pesante presente che non riesce ad andare oltre,
si alternano a giorni gioiosi, felici,
in una spensierata leggerezza,
che li rende unici ed irripetibili,
in un'armoniosa ed edificante concatenazione
che li costruisce come parte di una misteriosa esistenza
che a fatica proviamo a comprendere.
Giorni lunghi che diventano corti,
brevi che si mascherano da interminabili,
che si divertono ad invertirsi in un susseguirsi di una irrazionale diversità,
che lascia interdetti,
accompagnando una personale interpretazione di un tempo,
che scorre senza nessuna ragionevole spiegazione.
[Christian B. ]
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