Caro Dio... Giorno 23 - Indifferenza.

Caro Dio,
una giornata come tante, pesante e faticosa, ma soprattutto identica ad altre che si susseguono nella solita routine quotidiana.

È incredibile come certi giorni si dipingono di un colore cupo dalle sfumature inesistenti, ed altri invece si riempiono di colori sgargianti con tonalità che assumono una rilevanza totalmente positiva.

Completamente coinvolto e trascinato da una introspettiva empatia, non riesco a non notare le mancanze, più o meno volontarie, di coloro che mi circondano.

In un alternarsi di alti e bassi, l'emotività subisce degli sbalzi, che in determinati contesti, non riesce a razionalizzare quella risoluta calma, che mi serve per non esplodere.

Non si tratta di pretendere che chi convive con me, esegua un preciso comportamento perchè più affine al mio pensiero, bensì di notare che il più delle volte manca totalmente un pensiero condiviso atto al reciproco sostegno.

L'irrequietezza che mi assale, è semplicemente il frutto di una delusione nel constatare che chi mi circonda, il più delle volte non riesce o non vuole notare determinate mancanze in precisi contesti, che invece avrebbero bisogno di un evidente mutuo sussidio.

La totale mancanza di una reciproca empatia mi distrugge, debilitando quell'altruismo che insito in me, mi muove nell'operare con uno sguardo rivolto sempre a chi mi circonda.

Mi chiudo in me stesso, divento totalmente muto, con sguardo severo e molto serio, creando un'armatura che mi distanzia da chiunque mi si avvicina.

Una sorta di autodifesa che mi protegge dai comportamenti di estranei che non riesco a comprendere, e parzialmente isolato in una routine che mi vede comunque coinvolto in obbligate interazioni, tendo a rimanere molto deluso dal totale disinteresse di chi mi circonda.

Come se chi vivesse le mie stesse mansioni, fosse però temporaneamente su un altro pianeta, limitandosi a quel compitino che gli permette di arrivare a sera, senza preoccuparsi minimamente delle altre persone.

Un disinteresse volontario che li isola nel loro orticello, dal quale però possono mangiare solo loro!

In tutto questo scenario faccio davvero fatica a non sbottare, se non altro per capire il perchè, o come sia possibile fregarsene così beatamente.

E proprio in queste situazioni che Tu arrivi in mio soccorso, portando un po' di luce, nella mia momentanea mente ottenebrata da una evidente frustrazione, che altrimenti produrrebbe istanti, diciamo così, un po' tesi...!

E mentre continuo a vivere come la mia coscienza mi dice, cercando cioè di aiutare sempre chi mi circonda, devo sforzarmi di non rovinare quei rapporti con quelle persone, che Tu evidentemente mi hai messo davanti, per altrettanti evidenti motivi.

Come una sorta di karma che deve ancora estinguersi, per portarmi a "spurgare" qualcosa che ancora non ho metabolizzato.

Una sorta di energia di un qualche passato che sta tornando indietro, che pretende di essere assorbita, capita e soprattutto trasmutata in un'esperienza positiva, riconducibile alla Tua Volontà.

Così questa quotidianità che si disegna in una routine quasi sempre uguale, diventa l'evidente rappresentazione di un Tuo progetto.

Dandomi così la possibilità di crescere, ma soprattutto di imparare, in un contesto nel quale mi hai posto.

Razionalizzare una mente empatica, abituata a vivere di emozioni, di condivisioni, di sensazioni è come provare a mettere in gabbia un uccellino, per obbligarlo a cantare solo per noi. 

Ci sto ancora lavorando, devo capire come amalgamare la giusta capacità di accettare certi tipi di indifferenza, diciamo così, distratti, dalla mia spontanea esigenza di pretendere una conviviale partecipazione atta ad un reciproco e spontaneo aiuto.

L'indifferenza, in ogni sua manifestazione, è una micidiale attitudine che uccide i rapporti, che siano di lavoro, nell'amicizia e soprattutto in famiglia.

Scontrarsi contro questa realtà è altrettanto diabolico, e questo mi porta a pensare, che forse, proprio per questo motivo, Tu crei certe circostanze, intrecciando i fili di una trama che coinvolge la nostra vita, per condurci là dove solo Tu puoi produrne un senso compiuto. 

Accettando questa Tua volontà, decido umilmente di seguirti in questo percorso, sapendo che il nostro dialogo produrrà qualcosa di buono, che si concretizzerà in uno scambievole rapporto, fatto di interazioni reciproche ed empatiche, in un'attenta e vigile, ma anche amorevole sorveglianza, vigilando su ogni stato d'animo e ascoltando il più possibile la Tua voce.

Sempre tuo
Christian

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