Caro Dio... Giorno 13 - Una religione che non esiste in una chiesa che non Ti appartiene.
Caro Dio,
ciò che mi intristisce davvero, e mi rammarica dentro, è il ruolo che ha rivestito la religione nel tempo.
Utile strumento per imparare ad amarti, unito alle letture di testi sacri che mi eletrizzano il cuore, diventano però, manipolate interpretazioni e traduzioni fuorvianti che in una sorta di chiesa che ci viene obbligata, tramutano il mio libero desiderio di pregarTi in un incoerente regime.
Ecco che allora il dialogo con Te tanto cercato, diventa improvvisamente uno sforzo prodotto da una serie di regole che mi spersonalizza in un automatismo guidato dall'esterno, da chi si autoproclama sacerdote di tutti ed unico intermediario con chi, di intermediari, invece non ne ha assolutamente bisogno.
Sacerdoti che sciegliendo una vita consacrata, vogliono vivere con e solo per Te, accettando ogni regola imposta da quella chiesa che hanno volontariamente deciso di seguire e che sempre più spesso ha deliberatamente scelto di non esserlo più, fuorviando anche coloro che almeno ci avevano provato con una sincera volontà.
Volontà che si trasforma poi in una sorta di diabolica abitudine, e che piano piano, goccia dopo goccia, muta quella santa adesione, in un semplice lavoro, in una quotidiana spersonalizzata routine che porta ad un'obbedienza cieca e insensata e che li forza a decisioni sempre più spesso lontane da Te.
Li trasforma in una sorta di nuove utili pedine di un gioco che sempre più spesso assomiglia più a quello di una politica corrotta e scollata dalla realtà, che ad una santa missione nata per farTi conoscere ed amare.
Sacerdoti, o pseudo tali,che sono lontani da quella religione che almeno fino a qualche decennio fa, almeno provava ad essere coerente ad un ruolo che rivestiva e che oggi si palesa in tutta la sua inconsistenza.
Sono proprio questi inspiegabili comportamenti che mi hanno sempre lasciato perplesso, sacerdoti che trasformano una giusta obbedienza a Te solo dovuta, in un deciso servilismo fine a se stesso, sterile e fuorviante, dannoso e immorale, e lontani da Te, obbediscono, sempre più spesso, ad insensate regole, fatte e decise da quelle stesse mani di uomini, che di santo hanno davvero ormai poco e che ci hanno portato in questo sterile stato.
E così, quella religione che dovrebbe aiutarmi in un cammino di avvicinamento, invece tenta, ma invano, di allontanarmi da quel dialogo con Te che mi è sempre più indispensabile per la sopravvivenza della mia anima.
Spesso ho visto e trovato veri "sacerdoti", in chi consacrato non era, laici che con il loro semplice comportamento e presenza, riuscivano a manifestarmi un amore infinito per Te, ma che una chiesa ufficiale non riconosceva perchè non obbedienti ad un potere che non accettavano.
Ho visto sacerdoti che di consacrato invece avevano forse solo le scarpe che indossavano, ma che una chiesa ufficiale lì aveva invece investiti di un potere che probabilmente non meritavano e che forse nemmeno avevano più.
In un gioco delle parti dove il reale ci viene presentato come finzione, e l'irreale come verità. Giocando sempre su un'ambiguità che diventa utile ad una manipolazione che purtroppo troppe persone non riescono o non vogliono vedere.
Non metto in discussione i così detti santi di una chiesa che li ha resi tali, o i filosofi santificati da una religione dominante, oppure i vari guru illuminati da una luce che solo loro vedevano, ma mi chiedo spesso in quale maniera i loro scritti siano stati elaborati, postumi, in attraenti occasioni per convincere ad un pensiero di massa più consono a un determinato Potere dell'epoca.
L'apparente contraddizione che i così detti capi delle chiese hanno evidenziato nei secoli, tra una religione e l'altra, è in realtà una forzatura che ha prodotto solo dissidi e terrore, fuorviando un pensiero di fondo, che in realtà cercava solo una comunione con Te. Semplicemente elaborato in culture e tradizioni diverse, ma che tutte non facevano altro che trovare un modo per esserti semplicemente vicino.
Oggi si parla di ecumenismo, cercando di unire ciò che di comune hanno le religioni, portando sotto un'unica tenda la preghiera di diverse credenze.
Un progetto lodevole, se non fosse per il fatto, che una certa politica, vuole invece usarlo per allargare una inconsapevole platea di ignoranti fedeli, e poterli così dominare inculcandogli un "unico pensiero", utile per lo scopo politico del momento.
Un ecumenismo falsato e ideologico che vuole dividere ciò che tradizioni e culture diverse hanno elaborato nei secoli, per unirle in una sorta di nuova religione completamente inventata per scopi politici, non sacri e nemmeno santi, lontana da quel misticismo che solo la libertà di pregarTi può donarci.
E così non posso fare altro che allontanarmi da quella chiesa che ha ormai abdicato all'unico compito che aveva, diventando un partito politico che nessuno però ha potuto votare, ma che ha saputo magistralmente approfittare della buona fede di milioni di così detti fedeli, per indurli là dove l'anima muore.
La mia Chiesa diventa quindi non più un luogo, un edificio fatto di mattoni, ma ritornando al suo significato etimologico, un semplice e puro incontro con Te.
"Uscendo fuori" da quel materialismo che ha preso il sopravvento in un ambito che doveva invece, rimanere assolutamente sacro.
Il mio altare diventa quindi questo quaderno con cui spesso Ti parlo, la mie preghiere sono direttamente a Te rivolte senza nessun bisogno di un improbabile intermediario, il Tuo pane condiviso con me diventa la mia tavola che benedico nel Tuo nome tutte le sere, quando ceno con la mia famiglia.
Lo studio della storia, delle religioni, della chiesa, e di tutto ciò che l'uomo ha prodotto nel nome di Dio, non ha potuto che portarmi qui dove ora mi trovo.
Scindendo la sacralità di un amore che a Te è dovuto, da quella ritualistica che oggi non ha più quel senso e quello scopo per cui era stata insegnata.
In un mondo così interconnesso, dove le informazioni sono alla portata di tutti ad una velocità impressionante, non posso più far finta di non vedere quello che ormai mi appare chiaro ed evidente.
L'uomo si è spinto là dove il corpo si divide dallo Spirito, creando un raffreddamento di un'Anima che non riesce più a vederTi e a cercarTi.
Quelle così dette "guerre sante", che hanno portato sangue in tutto il mondo, oggi continuano sotto altro nome e sotto un'altra forma, ma che ha il solito e unico obiettivo perpetrato nei secoli, quello di un potere esercitato sugli individui per portarli a credere e fare tutto e il contrario di tutto, ad obbedire servilmente ad una chiesa che non esiste, nel nome di una religione che forse non c'è davvero mai stata.
Il progresso, la cultura, le opere caritatevoli, e tante cose apparentemente belle fatte nel nome di quelle religioni a cui ormai non credo più, ci vengono spacciate come il frutto positivo di uno spirito religioso che ha portato la luce la dove il buio dominava.
Io credo che questa sia la più grande bugia che ci sia mai stata raccontata.
La realtà e ben diversa. Molto più profonda, legata ad una spiritualità segreta insita in ognuno di noi, ad un misticismo che quotidianamente ci salva da una dannazione penetrante e costante, portandoci a creare quello che di bello e di buono ci circonda attraverso un forte desiderio di esserTi vicino anche inconsapevolmente.
Creando un presente che è il semplice frutto di una santa volontà, che realizza concretamente tutto quello che di bello viene da Te, solo attraverso il semplice desiderio di vederla creata.
"Noi siamo ciò che pensiamo, tutto ciò che siamo nasce dai nostri pensieri, con i nostri pensieri creiamo il mondo." (Cit)
Ciò che l'arte e l'architettura hanno prodotto nel tempo, non è il frutto di un profondo spirito religioso creato da una chiesa giusta e compassionevole, ma al contrario, il semplice risultato di una politica di espansione che obbligava ad un adeguamento forzato per non soccombere davanti a ingiusti e spietati tribunali che avevano il potere di decidere tra la vita e la morte.
Non sono altro che il frutto di uno smisurato egocentrismo, di una incontenibile mania di grandezza, che ha portato alla formazione di immensi imperi, che però la storia ci ha insegnato, essere poi crollati su se stessi, in un inesorabile declino che oggi possiamo toccare con mano, e che si sta ripetendo in tempo reale.
Tutto quello che è rimasto, tutto quello che siamo, tutto quello che ancora resiste in noi è il frutto di un vivo desiderio di incontrarTi.
L'unico motivo che ci spinge ad andare avanti, alla ricerca del bello e del buono, ad un desiderio di giustizia e di civiltà è sempre ed esclusivamente il desiderio di non soccombere ad un mondo che, invece ci vuole ridotti in un cinico nichilismo, prono a chi il mondo invece lo vuole solo comandare, dominare e non condividere.
E questo si è ripetuto nei secoli, tra le inquisizioni, le crociate, la sharia, ed altre forme abominevoli di persecuzione, che nel nome di una religione piuttosto che un'altra hanno terrorizzato il mondo.
Ogni popolo ha un grado evolutivo insito nella propria cultura, che diventa tradizione, legata all'ambiente che vive e che determina una precisa volontà di scegliere la propria direzione, in un percorso autonomo che nessuno ha il diritto di giudicare o di cambiare.
La velocità con cui quella determinata popolazione arriva a quel preciso progresso che noi occidentali rivendichiamo, diventa spesso una forzatura che crea un disequilibrio dalle conseguenze che si palesano davanti ai nostri occhi ormai tutti i giorni, creando una disarmonia che si determina in una volontà di conquista e di imposizione forzata del solito pensiero unico e dell'apparente più forte.
Un gioco che ancora oggi, attraverso le religioni, viene portato avanti, con conseguenze che non possono più non essere osservate.
In questo continuo gioco che diabolicamente ci allontana l'uno dall'altro, in una forzata convivenza e miscuglio disomogeneo di religioni, culture e tradizioni, diventiamo vittime inconsapevoli di un progetto che vuole instillare odio, spacciandolo per amore, cattiveria confondendola con giustizia, in pace, come prodotto di una guerra, che inesorabilmente ci distruggerà tutti.
Vittime non sempre inconsapevoli, di un'indifferenza indotta da un sistema frenetico, e che non ci lascia più il tempo di pensare, spersonalizzandoci in semplici automi che devono eseguire il programma inserito.
In tutto questo disordine, che a mio avviso sta raggiungendo un apice dal quale sarà difficile, uscirne, nessuno ormai trova il tempo per andare oltre a ciò che vogliono presentare ai nostri deboli occhi, abituati a guardare dove qualcuno vuole indicarci.
E così ormai, assuefatti a questa routine che ci vuole lontani da Te, accompagnati da una chiesa che non esiste e una religione che ci dice cosa e come pensare, giocando con quella spiritualità che stanno cercando di spegnere, decidiamo in una corale inettitudine di guardare il dito e non quello che il dito ci sta indicando.
Questa mio dialogo con Te, che ovviamente non vuole escludere la Tua Provvidenza, alla quale io mi rimetto ed accetto, ma che anzi mi abbraccia nella Tua infinita misericordia, attraverso quel grande dono che ci hai voluto fare, attraverso il Libero Arbitrio, mi regali quella libertà di autodeterminarmi in un futuro che decido di vivere.
Uno sfogo e una preghiera che mi aiuta a ricollegare le idee, che in un frenetico, caotico e rumoroso mondo, non è più possibile ordinare in un pensiero che in qualche maniera ricerchi di collegarsi a quell'apparteneza che conosco esserTi dovuta.
Che si concretizza in un'esistenza che non vuole assolutamente farmi fuggire dalla realtà, ma viverla con Te, in un rapporto simbiotico che mi aiuta a distinguere la necessità di
"vivere nel mondo senza appartenergli".
Sempre tuo
Christian
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