Caro Dio... Giorno 10 - Pazienza.
Caro Dio,
Il caldo di oggi ha messo a dura prova la mia già stanca pazienza. Senza considerare le continue marachelle di Rocky, che in questa giornata sembra essersi dimenticato le "buone maniere" imparate fino a questo momento.
Strano come in certe giornate, si riesca considerare ciò che ci accade, con una prospettiva diversa, più serena, tranquilla, calma, rispetto ad altre, invece in cui tutto sembra remare contro a quella volontà di far andare le cose in una determinata maniera, ma ottenendo sempre l'effetto contrario.
Reagiamo in base all'umore, alla fatica accumulata, alle ore di sonno perse, e affrontiamo una realtà sempre uguale, ma in continui modi differenti.
La mia capacità di sopportare, ad esempio, è aumentata da quando Ti ho conosciuto, da quando ho cominciato a cercarTi e a parlarti quotidianamente.
Il caldo di oggi ha messo a dura prova la mia già stanca pazienza. Senza considerare le continue marachelle di Rocky, che in questa giornata sembra essersi dimenticato le "buone maniere" imparate fino a questo momento.
Strano come in certe giornate, si riesca considerare ciò che ci accade, con una prospettiva diversa, più serena, tranquilla, calma, rispetto ad altre, invece in cui tutto sembra remare contro a quella volontà di far andare le cose in una determinata maniera, ma ottenendo sempre l'effetto contrario.
Reagiamo in base all'umore, alla fatica accumulata, alle ore di sonno perse, e affrontiamo una realtà sempre uguale, ma in continui modi differenti.
La mia capacità di sopportare, ad esempio, è aumentata da quando Ti ho conosciuto, da quando ho cominciato a cercarTi e a parlarti quotidianamente.
La prospettiva con cui guardo le cose che mi circondano, ha assunto un'angolazione del tutto nuova.
Spontanea, libera, distaccata da quel materialismo che sempre più spesso è la prima causa della perdita della nostra pazienza.
Una pazienza quindi che probabilmente si lega all'auto compiacenza, prodotta da un egoismo edonistico che non vogliamo rivelarci, e fingendo così, mille ragioni e scusanti che giustifichino il nostro comportamento sbagliato.
Cioè in base a quello che vorremmo essere, fare e avere in quel determinato momento, influenziamo tutto il nostro umore, che a sua volta direziona le nostre azioni in determinati modi di agire.
Se ciò che vogliamo non può essere fatto o non si può avere, diventiamo scorbutici, nervosi, e spesso irrispettosi e maleducati.
La pazienza quindi svanisce e l'egocentrismo mascherato da orgoglio, ne prende immediatamente il sopravvento.
Pertanto ribadisco la necessità di rimanerTi vicino, e di invocaTi sempre più spesso nell'arco della giornata, per ricercare quel dialogo continuo e necessario ad una buona vita.
Tu hai cambiato il mio modo di vedere le cose, aiutandomi a capire da cosa è bene rimanere staccati e distanti, e da cosa invece sia utile e necessario rimanere incollati.
La pazienza diventa quindi in certi contesti, non più una virtù, ma si trasforma in uno sforzo di volontà auto celebrativo, dalla scarsa durata ed efficacia.
Motivo per cui si tende a dire, "ho perso la pazienza e sono scoppiato".
La pazienza intesa come certi gruppi di meditazione definiscono, non è la vera pratica che Tu ci hai insegnato, ma solo uno sforzo auto celebrativo che gonfia in realtà il nostro già malato ego, in un autoindotto falso senso di calma, pronto ad esplodere in qualsiasi istante.
Da virtù insegnata dai santi, diventa un esercizio puramente mentale fine a se stesso.
In passato, attraverso la meditazione, feci proprio questa esperienza, senza accorgermi che in realtà mi stavo caricando di un peso che non ero più in grado di gestire.
Solo Tu, la Tua presenza, il timore di offenderTi, la Tua grazia, il Tuo amore hanno potuto sbloccare quel grande nodo che avevo.
Una rabbia pronta ad esplodere in qualsiasi momento, difficilmente gestibile, con una pratica di finta auto-pazienza inculcato da una falsa e fuorviante meditazione, aveva prodotto solo dei danni ad uno spirito che non era ancora pronto a comprenderTi.
Oggi mi arrabbio ancora, arrivo vicino a perdere la pazienza, a diventare nervoso, ma a differenza di un passato abbastanza turbolento dove l'istinto prevaleva quasi sempre, oggi con Te al mio fianco, sono completamente più lucido, viglie, con una mente attenta e preparata alle situazioni di stress.
Una mente che grazie al Tuo aiuto si è finalmente collegata al mio cuore, cominciando a trovare quella naturale pazienza, non autoprodotta da un'egoica distorta volontà, ma che può essere chiamata virtù.
Sempre tuo
Christian
Una pazienza quindi che probabilmente si lega all'auto compiacenza, prodotta da un egoismo edonistico che non vogliamo rivelarci, e fingendo così, mille ragioni e scusanti che giustifichino il nostro comportamento sbagliato.
Cioè in base a quello che vorremmo essere, fare e avere in quel determinato momento, influenziamo tutto il nostro umore, che a sua volta direziona le nostre azioni in determinati modi di agire.
Se ciò che vogliamo non può essere fatto o non si può avere, diventiamo scorbutici, nervosi, e spesso irrispettosi e maleducati.
La pazienza quindi svanisce e l'egocentrismo mascherato da orgoglio, ne prende immediatamente il sopravvento.
Pertanto ribadisco la necessità di rimanerTi vicino, e di invocaTi sempre più spesso nell'arco della giornata, per ricercare quel dialogo continuo e necessario ad una buona vita.
Tu hai cambiato il mio modo di vedere le cose, aiutandomi a capire da cosa è bene rimanere staccati e distanti, e da cosa invece sia utile e necessario rimanere incollati.
La pazienza diventa quindi in certi contesti, non più una virtù, ma si trasforma in uno sforzo di volontà auto celebrativo, dalla scarsa durata ed efficacia.
Motivo per cui si tende a dire, "ho perso la pazienza e sono scoppiato".
La pazienza intesa come certi gruppi di meditazione definiscono, non è la vera pratica che Tu ci hai insegnato, ma solo uno sforzo auto celebrativo che gonfia in realtà il nostro già malato ego, in un autoindotto falso senso di calma, pronto ad esplodere in qualsiasi istante.
Da virtù insegnata dai santi, diventa un esercizio puramente mentale fine a se stesso.
In passato, attraverso la meditazione, feci proprio questa esperienza, senza accorgermi che in realtà mi stavo caricando di un peso che non ero più in grado di gestire.
Solo Tu, la Tua presenza, il timore di offenderTi, la Tua grazia, il Tuo amore hanno potuto sbloccare quel grande nodo che avevo.
Una rabbia pronta ad esplodere in qualsiasi momento, difficilmente gestibile, con una pratica di finta auto-pazienza inculcato da una falsa e fuorviante meditazione, aveva prodotto solo dei danni ad uno spirito che non era ancora pronto a comprenderTi.
Oggi mi arrabbio ancora, arrivo vicino a perdere la pazienza, a diventare nervoso, ma a differenza di un passato abbastanza turbolento dove l'istinto prevaleva quasi sempre, oggi con Te al mio fianco, sono completamente più lucido, viglie, con una mente attenta e preparata alle situazioni di stress.
Una mente che grazie al Tuo aiuto si è finalmente collegata al mio cuore, cominciando a trovare quella naturale pazienza, non autoprodotta da un'egoica distorta volontà, ma che può essere chiamata virtù.
Sempre tuo
Christian
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