Caro Dio... Giorno 17 - Ti trovo dove non stavo cercando.


Caro Dio,
come sempre comincio questa giornata con il mio primo pensiero rivolto a Te,
e nel più profondo "io",
Ti cerco, per trovarTi là,
dove non avrei mai osato indagare.

Tra le pieghe di un tempo che assume risvolti inaspettati.
A volte sfuggendo ad istanti non più ripetibili,
altre in momenti che sembrano non finire mai,
in un gioco di spazi nascosti che non rientrano nei soliti schemi.
Un tempo infinito
mi parla di Te,
mostrandomi qualcosa
che ancora non conoscevo,
trasportandomi
al di là di uno spazio ancestrale,
non più quantificabile
da una finta lancetta
di quei secondi
che mi appaiono,
oltre ogni evidenza,
un diabolico costrutto
di un uomo
che ha perso
la sua primordiale essenza.

Tra le ripetitive
e a volte noiose
operazioni della giornata,
che in una monotona malinconia
si ripetono in un susseguirsi automatico.
Spersonalizzando un pensiero,
che si perde
nella futilità
di un falso desiderio
di volersi aggrappare a qualcosa di vano,
superficiale
e che mi accorgo essere sempre più insignificante.
Al Tuo cospetto
ogni azione diventa divina,
assumendo quella operosità che travalica una sterile quotidianità fine a se stessa,
e che assume una valenza trascendentale
solo alla Tua presenza.

Tra le istintive reazioni che una mente non ancora domata,
tende a perdersi in un'arrendevole e inconscia pigrizia,
che trasforma un pensiero in un qualcosa di primitivo,
istintivo
non degno e virtuoso,
mi accorgo,
vorrebbe invece glorificarTi.

Tra le preghiere,
che sotto forma di scritti,
elaborati in una spontanea riflessione,
ricercano quella Coscienza che mi parla di Te.
Nelle righe,
che quasi automaticamente
si scrivono,
scopro una libertà e una pace inaspettata,
che mi eleva là dove posso finalmente percepirTi;
e scorgendoTi almeno per qualche rigenerante momento,
mi ritrovo infine ad elevarTi,
in una sorta di lode e rispettosa preghiera
che ti rivolgo con tutto me stesso.

Tra le paure che ancora non conosco,
che mi arretrano in posti che maschero,
In una finta inconsapevolezza,
di un falso e ambiguo conforto
che in realtà non esiste.
Paure create ad arte
per non espormi in un libero e pubblico amore per Te,
che combatto
per manifestarTi
nel mio ovunque.

Negli occhi di un anonimo incontro,
in un improvviso scambio di sguardi,
trovo quella speranza
e quella gentilezza
che mi conforta
e mi mostra la Tua onnipresente essenza,
fatta anche di una cordiale,
amabile, sincera
ed ospitale condivisione,
volta ad una compassionevole
e reciproca partecipazione,
ad una comune esistenza
fatta anche di inaspettate collaborazioni.

In un duro e faticoso lavoro,
che tende ad irrigidire quell'animo,
che per resistere ad un pressante impegno costante,
si fortifica in una maschera
che ricorda una solida corazza
che ha lo scopo di nascondere
una spontaneità,
che empaticamente
vorrebbe invece mostraTi.

In una irrispettosa ironia,
pronunciata da una parola
che corre più veloce di un pensiero
non ancora domato,
ma che in un non più sfuggevole istante
Ti ritrova
in un successivo ravvedimento.
Centrando una debole mente,
là dove trova un risanate esercizio,
che si allena
spontaneamente
per rimanerTi sempre vicino.

In un animo
ancora irrequieto,
che trasportato
da un'indole
non ancora ammasita,
riesce a divincolarsi
da quei lacci ancora annodati,
e finalmente slegandoli
posso dibattermi
da quel qualcosa
che mi tiene lontano da Te.
Nodi che slego,
che perdono quel loro diabolico scopo,
e che riesco finalmente
a trasformare in semplici corde
che mi legano a Te.

In una ricerca continua
verso quella misteriosa divinità,
che in una vana speranza,
credevo di trovare in una religione obbligata,
dannandomi
in un'ansiosa indagine
che mi stava invece allontanado da Te,
senza riuscire a capire
che Tu invece,
eri e rimani già qui.

In mille altri "non luoghi"
posso trovarTi,
in ogni dove
in cui una certa religione
Ti nega,
in ogni posto che Ti è proibito,
In ogni evento che Ti bestemmia,
in ogni azione che Ti rinnega.
Ovunque la Tua presenza non sia gradita,
in ogni ambito che non vuole accorgersi di Te.
In una moltitudine di universi
che come mille pensieri
si alternano sovrapponendosi,
mantenendo però come unico centro
la Tua obiqua realtà,
che diventa definibile
solo come onnipresente presenza.

Qui, ora,
anche in questo infinito
momento...

Sempre tuo
Christian 

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