Sotto Terra #4
DOBBIAMO ESSERE FORTI
(Bunker Blackbird)
Anche i nostri bambini hanno assorbito come spugne le nostre paure. Alle lezioni a cui assisto le domande che vengono rivolte ai nostri insegnanti riguardano tutte quelle dannate creature.
Cerchiamo di essere forti, per loro. Ma la nostra paura si percepisce nell’aria.
Non so più cosa aspettarmi per il futuro. Non ho mai avuto grosse pretese, dopo una vita trascorsa qua sotto…
Ma ora comincio ad avere dubbi che non conoscevo, paure che non avevo mai provato. Sto e stiamo cercando di sconfiggerle.
Ci stiamo organizzando con arnesi trasformati in armi improvvisate. Vogliamo essere pronti a difenderci. Abbiamo organizzato turni di guardia per la notte. Non vogliamo sorprese.
“Stork” fatevi sentire. L’attesa è terribilmente inquietante e dannatamente deprimente.
MILITARI
(Bunker Capital)
Sono giorni che i militari, che di solito vengono abbastanza spesso qua sotto tra noi, non si fanno né sentire né vedere.
Volevamo spiegazioni e risposte a domande che ci tormentano dal giorno dell’attacco a Stork.
Sono gli unici che potrebbero e dovrebbero capirci qualcosa.
Ma non possiamo esporci con domande dirette, non possiamo compromettere il nostro portale.
Dovremmo riuscire a carpire informazioni attraverso domande generiche che non gli facciano capire che siamo in contatto tra noi. Ma come?
Le nostre gallerie sembrano sicure, almeno dopo il primo sopralluogo che abbiamo fatto. Sono tante e controllarle tutte contemporaneamente è impossibile. Per ora nessun buco e nessuna crepa che faccia pensare ad un’eventuale cedimento delle pareti. Nessun possibile passaggio di quelle creature.
Anche noi abbiamo organizzato turni di guardia che per lo più ci impegnano nel controllare continuamente le nostre gallerie.
Il clima è diventato tetro e silenzioso, come se avessimo paura a parlarci per non fare troppo rumore. Per non attirare l’attenzione. Come se le nostre voci potessero essere ascoltate e sentite all’esterno.
Non riceviamo più notizie nemmeno dal Bunker Cormorant. Ragazzi se ci leggete sappiate che non ci siamo fermati, ma per raggiungervi ci vorrà un po’ più di tempo. Tenete duro e risparmiate più energia che potete. La situazione ora è critica per tutti.
Abbiamo armi, tante e belle grosse, trovate nei Bunker raggiunti in questi anni.
Le stiamo distribuendo a tutti coloro che le vogliono e che hanno intenzione di unirsi alle squadre di difesa che stiamo raggruppando.
Siamo pronti a difenderci, almeno crediamo.
Lo speriamo.
Dovremo fare tutto con estrema attenzione, di nascosto dai militari che potrebbero arrivare all’improvviso. Non devono vedere le armi. Potrebbero sequestrarcele, potrebbero servire a loro e portarcele via. Non possiamo permetterglielo.
Dovremmo invece cercare di allearci, se lo vorranno e se ce lo permetteranno.
Ma abbiamo paura che invece ci rinchiudano disarmati e che ci trattino come un possibile problema da dover tenere sotto controllo, limitandoci nei movimenti.
Dobbiamo riflettere e muoverci con attenzione.
Appena avremo novità ve le comunicheremo. Restate collegati.
SONO VICINE?
(Bunker Carrier Pigeon)
Sono John, ragazzi l’attesa per le notizie che non arrivano da “Stork” ci sta logorando. E l’ansia si somma a quella che proviamo per il “Cormorant”.
E’ qualche giorno che sentiamo strani rumori. Sopra di noi.
Vibrazioni che non avevamo mai sentito.
Come se ci fosse qualcuno o meglio qualcosa che scava.
Abbiamo paura. Ma siamo pronti, grazie all’allarme lanciato da “Stork” ora sappiamo a cosa stiamo andando incontro. Proveremo a resistere. Combatteremo.
Abbiamo ricominciato ad usare il nostro periscopio, ma non abbiamo ancora visto nulla. La nebbia rossastra si è diradata un pochino e riusciamo a spingere il nostro sguardo po’ più lontano.
Ma di quelle creature, nessuna traccia.
Abbiamo però visto uno di quegli strani mezzi blindati dei militari. Stavano pattugliando la zona.
Tra poco tocca a me. Il prossimo turno di guardia. Devo andare.
UNO STRANO CARICO
(Bunker Heron)
Anche noi abbiamo ripreso a controllare l’esterno con il nostro periscopio. E’ vero la nebbia si è diradata e ora riusciamo a delineare cose che prima non riuscivamo a capire cosa fossero.
Siamo vicini ad una postazione militare. Un continuo via vai di mezzi blindati entrano in uno scivolo che porta in un Bunker sotterraneo che immagino simile al nostro.
I mezzi sono tutti uguali. Tranne quello che ho visto ieri. Trainava una sorta di grosso carrello. Una enorme scatola di metallo con un’unica finestra sul retro.
Sembrava una gabbia su ruote. Il tempo di mettere a fuoco e di zoomare sul finestrino e ho visto una cosa strana. In un attimo troppo veloce.
Ma qualunque cosa fosse non era di certo umana o animale. Non ho mai visto nulla del genere in nessun libro che ho letto in tutti questi anni.
Era di sicuro una di quelle maledette creature.
Ho visto quella che credo essere una sorta di testa. Simile alla nostra come dimensioni.
Scura, quasi nera. Occhi piccoli, molto piccoli, come fessure, Nessun naso e orecchie, ma con una bocca terribilmente grande con denti rabbiosi come quelli di un cane feroce. E’ spaventosa. Ho ancora i brividi per la paura…
Ed ora abbiamo completato il disegno di Luc.
Quindi ora sappiamo che i militari ne hanno catturata una.
Ragazzi io sono Liz e sarò i vostri occhi da questa postazione, vi informerò sulle prossime novità del Bunker militare…
CI SIAMO
(Bunker Cormorant)
Ok ragazzi, siamo vivi e siamo qui con voi. Stiamo limitando i nostri contatti con il portale per risparmiare ogni più piccola risorsa energetica.
Le nostre comunicazioni d’ora in poi saranno più sporadiche, essenziali e brevi.
Proveremo a resistere e aspetteremo Capital.
La luce qua dentro oramai è un lusso che non possiamo permetterci per più di qualche ora.
Per il resto della giornata usiamo quei piccoli bastoncini trovati nei kit di sopravvivenza.
Piegandoli a metà, come a volerli spezzare, diventano luminescenti e ci garantiscono una flebile luce, di ora in ora.
L’atmosfera è lugubre e tetra.
Il morale è dannatamente basso e l’unica cosa che ci tiene ancora in vita è la speranza di poter finalmente abbracciare i ragazzi di “Capital”.
Ragazzi sappiamo che pur di non lasciarci morire qua sotto scaverete anche con le mani.
Ne siamo sicuri. Vi aspettiamo…
Abbiamo appreso di “Stork”. Siamo sconvolti.
Sono forse messi peggio di noi. Tenete duro. Fateci sapere qualcosa...
(Continua...)
[Christian B. ]
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