Caro Dio... Giorno 2 - Tu in realtà sai già tutto di me...
Caro Dio,
tu in realtà sai già tutto di me.
Ma parlarti mi aiuta a comprendere quanto io sappia di me stesso.
E spesso le due cose non coincidono.
La mia confusione è il frutto involontario di una sapienza cercata con anni di studio, che rischia di crearmi, spesso, solo frustrazione.
Questa confusione è quasi il desiderio di non offendere nessuno dei maestri che ha accompagnato la mia vita, in questi ultimi dieci anni, cercando di fare un insegnamento il preferito rispetto ad un altro.
Ma scrivendoti ora, comprendo che ognuno di loro, mi ha aiutato ad arrivare a Te.
Ho conosciuto Buddha, l'ho meditato e anche pregato per anni. Mi ha insegnato a comprendere e a imparare quasi a memoria il canone Pali e la lingua Pali stessa.
Il suo dhammapada mi ha guidato in momenti bui, e ancora oggi le sue parole mi aiutano, i suoi insegnamenti sotto forma di sutra riecheggiano ancora nella mia mente.
Ho conosciuto Brahman, un altro nome per indicarTi, ma che si inserisce in un contesto induista, e attraverso la splendida ed illuminante Bhagavad gita mi sono ancora di più avvicinato a Te.
Quel testo mi ha completamente sconvolto, rivelandomi cose di te, che ancora non conoscevo e nemmeno immaginavo.
La lotta, la battaglia, gli amici, i parenti, l'amore. Un susseguirsi di eventi misteriosi, dove ogni cosa sopra elencata prende il sopravvento sull'altra, in un contesto bellicistico che stravolge ogni comprensione.
Ho conosciuto Gandi, il quale mi ha guidato passo passo, nella lettura della Bhagavad gita, nella comprensione del vero significato della non violenza.
Ho conosciuto il Dalai Lama che attraverso i suoi numerosi libri mi ha consigliato di non allontanarmi mai dalla religione del paese in cui sono nato. Quasi a consigliarmi di restare fermo, lì dove mi trovavo...
Ho ancora vivo nel mio cuore l'incontro con il maestro Thích Nhất Hạnh, che con i suoi illuminanti libri mi ha avvicinato ancora di più a Te, parlandomi del divino che risiede in ognuno di noi e facendomi conoscere aspetti di te che ancora non ero in grado di comprendere.
Il mio primo maestro è stato il Monaco buddista tailandese Ajahn Chah, della disciplina Theravada, una delle più dure e più difficili da praticare, ma che attraverso i suoi insegnamenti, è stato per me abbastanza praticabile, portandomi ad una comprensione iniziale direi discretamente elevata, sulla meditazione, sul pensiero, sull'agire e il non agire, sul lasciare andare, nel comprendere la sofferenza e tutte le quattro nobili verità insegnate dal Buddha.
Guidandomi in quell'ottuplice sentiero che ci aiuta ad uscire dal Samsara.
Sono stati preziosi maestri tutti i monaci che ho conosciuto in un monastero buddista, di Santacittarama a Roma, guidato dal grande maestro Ajahn Chandapalo, che per due anni ha guidato le mie meditazioni, insegnandomi tutto quello che conosco oggi sulla trascendenza e sulla consapevolezza di noi stessi.
Poi è arrivato Jiddu Krishnamurti che attraverso la sua non definizione di Dio, mi ha spaventato, spingendomi quasi a non leggere nulla dei sui libri. Come se avessi paura di allontanarmi da Te, perchè non ero ancora in grado di comprendere il suo messaggio. Un messaggio che preannunciava ciò che oggi la fisica quantistica rende tangibile.
Messaggio che ho capito, imparando a conoscere un altro grande maestro, Paramahansa Yogananda.
I suoi scritti sul vangelo e su Gesù sono stati per me rivelatori.
La sua storia e il suo pensiero hanno contribuito a farmi capire ciò che Krishnamurti voleva dirmi.
La concezione che hanno di te questi maestri, è talmente elevata, che una mente ancora legata ai vari dogmatismi religiosi e imbrigliata da duemila anni di educazione religiosa forzata, non può comprendere.
Credo che il mio problema sia da ricercare proprio in quest'ultimo pensiero.
Quando il Tuo tocco mi sfiorò appena, dieci anni fa, provenivo da un lungo periodo di aridità, non religioso, dove la mia conoscenza religiosa era pari a zero, se non per una leggera infarinatura datami dal catechismo, da bambino.
Ma fondamentalmente non eri nei miei pensieri, tanto meno la religione in generale.
Quindi quando ti sei rivelato a me, ho assaporato con tutto il cuore, la tua carezza, che sotto forma di luce, davanti ai miei occhi, mi ha completamente avvolto in un confortevole, gioioso ed espiante abbraccio.
Tu sai cos'ho provato, e quanto ho pianto nel contemplarti. Lacrime di dolore per un passato inconsapevole, lacrime di gioia per averti trovato.
In ginocchio, davanti a te, prostrato e umile, ti ho ringraziato per questa rinascita in vita, che ha cambiato la mia esistenza per sempre.
Questi maestri invisibili mi hanno aiutato a crescere spiritualmente, ma non posso dimenticare e non voglio farlo, tutti quei maestri visibili che hai deciso di mettermi accanto, come i miei genitori, mia moglie, e tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito a farmi crescere, a farmi comprendere che Tu eri e sei sempre presente, parlandomi una volta con la voce di mio padre o mia madre, o attraverso situazioni ed episodi che hanno lasciato un segno dentro di me.
Sempre tuo,
Christian
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